Open debate su 2030: SDC 4
Foggia – 9 settembre 2019 – ore 15:30
Quale educazione di qualità si vuole rendere disponibile a tutti per il 2030 ? Quali le competenze necessarie per assicurare un futuro in cui il lavoro si possa coniugare con la sostenibilità sociale e ambientale? Quale il ruolo delle tecnologie e sino a che punto potrà essere sostenibile?
Delineare l’educazione del 2030 e le problematiche a essa connesse potrebbe essere al contempo complicato, a causa del rateo di trasformazione delle tecnologie che, seppure in rallentamento, è sempre molto elevato, e semplice perché i cambiamenti tendono a prodursi molto lentamente nell’ambito dell’apprendimento formale.
E’ comunque necessario stimolare un dibattito continuo e aperto che sia in grado di produrre, al contempo, analisi e proposte e che possa attrarre tutti gli attori coinvolti, non solo l’accademia.
La formula dell’open debate con prenotazione di interventi è stata pensata proprio per favorire il confronto tra punti di vista e per far emergere il numero più ampio possibile di sfaccettature e considerazioni sul tema. L’open debate di EMEM 2019 (Foggia) non partirà da zero ma potrà contare sugli esiti del primo “open debate” tenutosi a maggio nel corso di SLERD 2019 e che si possono così riassumere:
– necessità di porre l’attenzione sul potere ridefinitorio delle tecnologie i cui effetti a partire dalla società si stanno propagando seppure con lentezza nei contesti dell’educazione formale e richiedono un’attenta riflessione sulla trasformazione delle competenze (Life skills e competenze digitali soft) e relativa necessità di adattamento dei curricula;
quali gli aspetti da considerare? quali le mode da cui non farsi irretire? come intervenire per ridurre gli effetti dello “skill mismatch”?
– necessità di allargare il concetto di open access al di là di contenuti e tecnologie per abbracciare le competenze e costruire network di sostegno territoriali al cambiamento e a SDC 4
– interrogarsi sulle reali necessità tecnologiche dei contesti e dei processi educativi e sulla possibilità e implicazioni di incontrare gli studenti dove vivono la loro vita digitale
– identificare adeguati percorsi di formazione per docenti-tutor che, alla prova dei fatti, in grande maggioranza, tendono ad essere resistenti ai cambiamenti
– fornire una preparazione adeguata alla classe dirigente dalla cui vision dipende ogni cambiamento
– predisporre una modalità di segnalazione bottom-up e partecipata delle “best practice”
– necessità di ragionare su come i giovani possano immaginare sé stessi quali “attori del cambiamento, capaci di intercettare i bisogni emergenti sul versante dell’innovazione sociale, economica e produttiva, anche a partire dalle nuove opportunità tecnologiche, nella direzione della sostenibilità e del benessere”
… ad esempio tramite l’introduzione dell’ora di innovazione nelle scuole;
Vi attendiamo numerosi e propositivi per costruire insieme la risposta alla sfida dell’UNESCO per il 2030!